SPAZIO APERTO “NO INCENERITORE NO TAV”



Dal dicembre 2005 esiste a Trento uno spazio aperto “No inceneritore No Tav” il cui scopo è quello di impedire la costruzione dell’inceneritore di Ischia Podetti (alla periferia di Trento) e il progetto dell’Alta Velocità/Alta Capacità da Monaco a Verona (di cui fa parte il tunnel del Brennero), che devasterebbe intere vallate e provocherebbe, con i suoi 200 e più km di gallerie, un disastro idrogeologico annunciato... continua...

-

-

APPELLO DALLA VALSUSA PER IL 22 FEBBRAIO

TERRORISTA È CHI DEVASTA E MILITARIZZA I TERRITORI APPELLO PER UNA GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE Circa 600 imputati, più di un migliaio di indagati, decine di persone sottoposte a varie restrizioni (obbligo o divieto di dimora, foglio di via), multe da centinaia di migliaia di euro, un processo contro 53 no tav condotto in un'aula bunker, diversi compagni da mesi agli arresti domiciliari. In questi numeri si può leggere l'accanimento repressivo contro il movimento no tav. Nella crociata condotta dalla Procura di Torino si è aggiunto ad agosto un nuovo capitolo: no tav indagati per “attentato con finalità di terrorismo” - e sottoposti per questo a misure restrittive – per una delle tante passeggiate di lotta contro il cantiere di Chiomonte. Dopo mesi di criminalizzazione mediatica, arriviamo al 9 dicembre, quando quattro notav (Chiara, Mattia, Claudio e Niccolò) vengono arrestati su mandato della Procura di Torino perché accusati di aver partecipato ad un'azione contro il cantiere avvenuta nella notte fra il 13 e il 14 maggio. Un'azione che, come già accaduto nelle pratiche del nostro movimento, aveva danneggiato alcune attrezzature del cantiere. Per la Procura di Torino si tratta di "attentato con finalità di terrorismo". Per noi si tratta di una giusta resistenza. L'accusa di “terrorismo” comporta delle pene molto pesanti. Ma nell'inchiesta della Procura torinese si va ben oltre: vengono utilizzati per la prima volta in Italia articoli che definiscono "terrorista" qualsiasi forma di resistenza a quanto deciso dai poteri economici e politici. Ogni imposizione dello Stato, secondo i Pm Rinaudo e Padalino, ammette tutt'al più la lamentela, ma non l'opposizione attiva. Insomma, in questo tentativo di attaccare frontalmente il movimento no tav si sperimentano dei modelli che potranno essere applicati in futuro ad ogni forma di dissenso reale. Ne va della libertà di tutti. Per questo lanciamo un appello per una mobilitazione nazionale sui vari territori per il 22 febbraio: - Contro l'accusa di terrorismo e la criminalizzazione di chi lotta - In solidarietà con tutti i no tav imputati e indagati - per la liberazione di Chiara, Claudio, Mattia, Niccolò e degli altri no tav ancora ai domiciliari - Per rilanciare le lotte - Perché chi attacca alcuni/e di noi, attacca tutte e tutti - Per ribadire con forza che fermarci è impossibile Per questi motivi il Movimento NO TAV INDICE E PROPONE PER IL 22 FEBBRAIO UNA GIORNATA NAZIONALE DI MOBILITAZIONE E DI LOTTA OGNUNO NEL PROPRIO TERRITORIO a tutte quelle realtà che resistono e si battono contro lo spreco delle risorse pubbliche, contro la devastazione del territorio, per il diritto alla casa, per un lavoro dignitoso, sicuro e adeguatamente retribuito. Una mobilitazione comune in solidarietà ai compagni di lotta incarcerati, ai compagni di lotta già condannati, a quella innumerevole schiera di resistenti che ancora deve affrontare il giudizio per aver difeso i beni comuni, una giornata di lotta alla quale seguirà nella metà di marzo un appuntamento a Roma per la difesa e la legittimità delle lotte sociali. In preparazione della giornata di lotta si invita ad effettuare assemblee sui territori per sensibilizzare la popolazione sia su questi temi sia sui progetti che si contrastano. Appello del Coordinamento dei comitati del Movimento NO TAV. Villar Focchiardo, 29 gennaio 2014

ASSEMBLEA PUBBLICA NO TAV IL 10 FEBBRAIO 2014 A TRENTO

ASSEMBLEA PUBBLICA NO TAV VERSO LA MOBILITAZIONE DEL 22 FEBBRAIO Circa 600 imputati, più di un migliaio di indagati, decine di persone sottoposte a varie restrizioni (obbligo o divieto di dimora, foglio di via), multe da centinaia di migliaia di euro, un processo contro 53 no tav condotto in un'aula bunker, diversi compagni da mesi agli arresti domiciliari. In questi numeri si può leggere l'accanimento repressivo contro il movimento no tav. Ma anche questo non bastava. Dopo mesi di criminalizzazione mediatica, il 9 dicembre scorso quattro no tav (Chiara, Mattia, Claudio, Niccolò) vengono arrestati fra Milano e Torino perché accusati di aver partecipato ad un'azione contro il cantiere dell'Alta Velocità a Chiomonte, in Valsusa, avvenuta nella notte fra il 13 e il 14 maggio. L'azione, che aveva danneggiato alcune attrezzature del cantiere, era stata difesa pubblicamente dal movimento no tav. Per la Procura di Torino si tratta invece di “attentato con finalità di terrorismo”, un'accusa che comporta delle pene molto pesanti. In questo tentativo di attaccare frontalmente il movimento no tav si sperimentano dei modelli che potranno essere applicati in futuro ad ogni dissenso reale. Ne va della libertà di tutti. Per questo il movimento no tav della Valsusa ha lanciato un appello per una mobilitazione nazionale sui vari territori per il 22 febbraio: - contro l'accusa di terrorismo - in solidarietà con Chiara, Mattia, Claudio e Niccolò - per rilanciare le lotte Per capire i retroscena di questa inchiesta e per preparare insieme la giornata del 22 febbraio, vi invitiamo ad un'assemblea pubblica con interventi di avvocati e di solidali dei no tav in carcere LUNEDÌ 10 FEBBRAIO, ORE 20,30 SALA CIRCOSCRIZIONALE DI VIA PERINI, A TRENTO no tav del Trentino

DAL 29 AGOSTO AL 1° SETTEMBRE 2013, A MARCO (ROVERETO): SECONDO CAMPEGGIO NO TAV IN TRENTINO!

Anche Juan ai domiciliari

Da ieri sera, Juan, in carcere dal 26 gennaio per la sua partecipazione alla lotta NO TAV, è agli arresti domiciliari. Nei giorni precedenti Juan aveva fatto uno sciopero della fame perché la direzione del carcere di Torino (in cui era detenuto per via del processo cominciato in quella città contro i 46 NO TAV) lo aveva messo nella sezione dei "protetti" (cioè di chi ha infamato altre persone); in seguito alla sua protesta era stato poi trasferito in una sezione normale. Rimangono ancora in carcere Alessio (a Torino) e Maurizio (a Cuneo). Quest'ultimo, in particolare, è sottosposto a un duro regime di isolamento e alla censura. Inondiamo il carcere di cartoline di solidarietà con Maurizio, scrivendo a: Maurizio Ferrari casa circondariale via Roncata 75 12100 Cuneo

Anche Marcelo ai domiciliari

Da qualche giorno anche Marcelo, NO TAV detenuto nel carcere di Milano, è a casa sua, benché agli arresti. Rimangono in carcere Maurizio, Alessio e Juan. A loro tutta la nostra solidarietà. Il processo contro i NO TAV che comincerà a Torino il 6 luglio prossimo è una attacco a tutto il movimento. Si parte e si torna insieme.

LUCA FUORI DALL'OSPEDALE!

Da alcuni giorni, Luca della Valsusa è uscito dall'ospedale in cui si trovava dal 27 febbraio scorso. Senza scordare le responsabilità di chi lo ha fatto cadere dal traliccio (e di chi continuava ad azionare le ruspe mentre il nostro amico e compagno era a terra privo di sensi), con ancora nel cuore i blocchi e tutte le azioni che si sono svolte ovunque in solidarietà con Luca, gli mandiamo un forte abbraccio. Riprenditi con tutto il tempo e la calma necessari, Luca. La lotta è ancora lunga.

IL TAV NON PASSERA (SPOSTATO A DOMENICA)

Domenica 3 giugno, a Trento, all’interno di un “festival” dell’economia spudoratamente a sostegno del governo tecnico dei banchieri, sarà presente il ministro dello sviluppo economico, dei trasporti e delle infrastrutture, Corrado Passera. Ministro delle banche (ex amministratore delegato di Banca Intesa e artefice della fusione Intesa San Paolo), del TAV e della militarizzazione della Valsusa. Circa mille persone hanno manifestato a Trento, il 5 maggio scorso, la propria opposizione al TAV del Brennero. Facciamo sentire in tanti e rumorosi cosa pensiamo della politica delle grandi opere devastanti e accaparratrici di denaro pubblico. In difesa del nostro territorio, della nostra salute e del nostro futuro. DOMENICA 3 GIUGNO TEATRO SOCIALE, TRENTO RITROVO: ORE 9,30 (Porta la bandiera NO TAV, fischietti, pentole ecc.) coordinamento trentino NO TAV

La manifestazione del 5 maggio a Trento: un passaggio importante

Sabato 5 maggio, circa un migliaio di persone ha attraversato le strade della città di Trento per ribadire la propria opposizione al TAV Verona-Brennero, al fianco della Valsusa che resiste. Una bella manifestazione, nonostante la pioggia e l’imponente schieramento poliziesco (il corteo è stato sorvegliato persino da un elicottero). E nonostante il terrorismo mediatico che aveva il preciso scopo di tenere la gente a casa. Ma la gente a casa non c’è stata, partecipando con una composizione sociale che ben di rado si è vista per le strade di Trento. Al di là del dato quantitativo – di per sé significativo, se si pensa a quanto avviene di solito alle manifestazioni in Trentino – l’aspetto più interessante è stato proprio questo. Studenti, lavoratori, comitati NO TAV-KEIN BBT, bambini e anziani senza una sola bandiera di partito o di sindacato, uniti dalla volontà di difendere il proprio territorio. Tanti interventi, che dalle ragioni specifiche contro il TAV si sono anche allargati al sistema economico, politico e mediatico di cui il treno ad alta velocità è espressione, causa-effetto di quella crisi che industriali, banchieri e politici vorrebbero rovesciare interamente sulle spalle di lavoratori e pensionati, stretti tra la miseria e la disperazione (quando non addirittura la morte). Tra le nocività non si può infatti dimenticare la strage di vite sui luoghi di lavoro, come ha ribadito un partecipante al comitato di Tezze sul Brenta, sorto per la memoria attiva dei 14 operai morti a causa dell’inquinamento provocato dalla Tricom Galvanica. Durante l’assemblea finale in piazza Duomo, le parole si sono unite al cibo e alla convivialità, in una sorta di anticipazione di quelli che dovranno essere in futuro i presìdi per impedire l’avvio dei lavori preliminari per l’opera in Trentino. D’altronde, che la manifestazione fosse uno dei passaggi per allargare un’opposizione consapevole e determinata a questo progetto inutile e devastante, è stato ribadito da tutti i comitati sorti in Trentino, da Marco a Lavis, passando per Rovereto e Calliano. E sentire le mamme NO TAV di Marco affermare a chiare lettere che sono disposte a mettersi in mezzo tra le ruspe e l’ambiente, tra la cupidigia devastatrice del profitto e il futuro dei loro figli è il miglior esempio di come la volontà comune sia quella di andare oltre il mero movimento di opinione, per farsi comunità resistente. Una volontà cresciuta negli anni, grazie ad una costante attività sul territorio, paese per paese, poco appariscente ma reale, ben lontana dagli spot elettorali o mediatici. Se durante la manifestazione NO TAV dell’aprile del 2008, sempre a Trento, i comitati erano ancora qualcosa di embrionale, ora sono una realtà. Ed è proprio questo ad aver dato al corteo del 5 maggio il suo carattere “popolare”, visibile nei volti, negli striscioni, nei cartelloni. Senza dimenticare, ovviamente, lo slancio potente che è venuto dalla Valsusa, come è emerso dalla diretta telefonica con Luca dall’ospedale di Torino, dove si trova ancora chiuso dal 27 febbraio scorso. La partecipazione di numerosi trentini e roveretani alla lotta in Valsusa, così come quella di Luca e di altri “valligiani ribelli” alle nostre iniziative in questi sette anni, hanno creato un affetto e una solidarietà palpabili in piazza Duomo. Non sono mancate le espressioni di solidarietà ai NO TAV ancora in carcere dal 26 gennaio, tra cui Juan, rinchiuso nel carcere di Spini di Gardolo. La lotta contro il TAV ha senz’altro bisogno ancora di una controinformazione capillare e puntuale, per sbugiardare le menzogne diffuse dai progettisti e dai loro collaboratori mediatici. Ma ha bisogno anche e soprattutto di fiducia nelle nostre possibilità, di coraggio nel non delegare, di piacere di scoprirsi e sentirsi persone e non meri consumatori di merci, donne e uomini in armonia con le montagne, con le campagne, con gli animali, con i fiumi. Proprio come hanno ribadito in piazza Duomo i Mapuche e i Maya di Cile, Patagonia e Guatemala in lotta contro la distruzione ambientale e sociale provocata dai progetti dell’Enel: parole semplici che non avevano bisogno di traduzione, e che sono andate dritte al cuore di chi ascoltava. Un importante passaggio, la manifestazione di sabato 5 maggio. Per “raccogliere” il frutto di anni di serate pubbliche, presìdi, camminate, cene e tante altre iniziative, nate e cresciute dal basso, ma soprattutto per guardare avanti, per dare a quel “ci metteremo di traverso” la concretezza di cui avrà bisogno. All’interno del coordinamento trentino NO TAV si discuteranno le iniziative dei prossimi mesi, a partire dall’idea di un campeggio per fine estate, magari su uno dei terreni che i signori del TAV vorrebbero espropriare. “Trentino, Valsusa, no i farà ’na busa!”. Un grazie, dunque, a chi era in piazza assieme a noi. E un arrivederci.

APPUNTAMENTI NO TAV

MERCOLEDI’ 11 APRILE TUTTI IN PIAZZA DUOMO A TRENTO!

Rispondendo all’appello lanciato dalla Valsusa a mobilitarsi in tutti i territori, saremo in piazza contro gli espropri dei terreni per imporre il fortino del TAV, a fianco della Valle e contro il TAV Verona-Brennero.
Mentre per lavoratori, studenti e pensionati è prevista un’austerità da fame, per politici, banchieri e industriali continuano i grandi affari. Il TAV serve per questo.
Mille ragioni di opporsi. Un’occasione per farlo.

VENERDI’ 13 APRILE, TEATRO SAN MARCO, VIA S. BERNARDINO 8, TRENTO
INCONTRO PUBBLICO SUL TAV

IL PERICOLO DEL TAV IN TRENTINO
Serata organizzata dal coordinamento trentino NO TAV
Con la partecipazione di Nicoletta Dosio, del movimento NO TAV della Valsusa

SABATO 5 MAGGIO, MANIFESTAZIONE NO TAV A TRENTO

ORE 14,30 IN PIAZZA DUOMO

La mobilità dei soldi (e dei manganelli)

Sabato 24 febbraio, a Rovereto, si è tenuto un incontro pubblico sulla mobilità in Vallagarina organizzato dal PD. Un nutrito gruppo di NO TAV era presente fuori dalla sala e qualcuno, dentro, ha preso la parola per spiegare le repsonsabilità nazionali e locali del PD nella devastazione del territorio attraverso i progetti TAV (e non solo). Della contestazione, non una parola sui giornali locali. Di seguito il volantino distribuito ai presenti.

Quale mobilità per la Vallagarina e, più in generale, per il Trentino?
Già, quale?
Contrariamente all’invito a discuterne in incontri pubblici, i vertici del PD le decisioni importanti le hanno già prese.
La linea ad Alta Velocità/Alta Capacità Verona-Brennero, la quale devasterebbe irrimediabilmente le valli trentine senza risolvere affatto il problema del traffico sull’A22, vede il PD – con l’assessore ai buchi Pacher – tra i principali promotori politici. I circa 60 miliardi di euro previsti per l’opera (secondo stime indipendenti) andrebbero a peggiorare ancor più le condizioni di vita e di lavoro di migliaia di persone. Dopo aver regalato miliardi di euro alle banche, la ricetta per “uscire dalla crisi” è quella di arricchire ancora e sempre industriali e grandi costruttori con opere inutili e rovinose, lasciando in eredità alle future generazioni servizi sociali sempre più grami e un territorio cementificato.
TAV, Metroland, inceneritore di Ischia Podetti e impianti di risalita che nessuno usa (vedi Val delle Lanze) sono le continue fughe in avanti di un modello di sviluppo insensato e insostenibile.

Mentre stiamo ancora aspettando il famoso incontro internazionale sui pro e i contro del TAV promesso ormai due anni fa dal sindaco Miorandi, abbiamo potuto ammirare come PDL e PD abbiano risposto agli argomenti profondi e mai smentiti dei NO TAV in Valsusa: con un fortino trasformato in “sito di interesse strategico nazionale” e sorvegliato dall’esercito, con lacrimogeni sparati ad altezza d’uomo, con manganellate democraticamente distribuite a giovani e anziani, con auto e vetrate di un bar danneggiate dalla polizia (tutto documentato).
Che contro la popolazione locale si stiano usando i Lince impiegati in Afghanistan e il filo spinato fabbricato in Israele dimostra bene la natura del preteso “dialogo democratico”.

D’altronde, Dellai disse qualche anno fa: del TAV si può discutere il come, non il se. Il se è un Diktat.
Da parte nostra, oltre ad esprimere la più completa solidarietà ai valsusini, garantiamo che faremo il possibile per difendere il nostro territorio da chi vuole trasformarlo in un corridoio merci senza vita e senza futuro.

Comitato NO TAV Rovereto

Cronologia NO TAV dal 26 gennaio al 14 marzo

In attesa di trovare un po' di tempo per raccontare ciò che abbiamo vissuto in Valsusa e in Trentino nelle ultime settimane, questa cronologia dimostra più di tante analisi l'estensione e la potenza qualitativa raggiunte dal movimento NO TAV. Buona lettura.

Giovedì 26 gennaio
Innumerevoli attestati di solidarietà nei confronti degli arrestati in tutta Italia. Presidi, cortei spontanei, momenti di saluto pirotecnico sotto le mura delle carceri si svolgono a Torino, Milano, Padova, Bologna, Trento, Asti, Cagliari. A Roma alcuni studenti salgono sui tetti di Trenitalia in segno di protesta.

Venerdì 27 gennaio
Torino: tre sacchi di escrementi lanciati contro la redazione del quotidiano “CronacaQui”, che ha pubblicato foto utilizzate dagli inquirenti per l’identificazioni di alcuni degli arrestati.
Milano: in alcuni quartieri compaiono numerose scritte No Tav e di solidarietà.

Sabato 28 gennaio
Torino: l’iniziativa già da tempo prevista per portare le macerie della Valle presso la sede della Regione, si trasforma in una manifestazione contro gli arresti cui partecipano, sotto la neve, migliaia di persone. Imbrattata di vernice la sede de “La Stampa”, numerose scritte lasciate lungo il percorso.
Cagliari: blocco di mezz’ora dei binari della stazione e corteo spontaneo nella città.

Domenica 29 gennaio
Rouen (Francia): scritte No Tav sui muri del Centro culturale italiano.

Lunedì 30 gennaio
Milano: nel quartiere Bovisa imbrattata una sede del PD, deciso sostenitore del Tav in Val di Susa. Lasciate scritte No Tav.

Martedì 31 gennaio
Lugano (Svizzera): cori, striscioni e volantini interrompono una conferenza del procuratore Caselli, invitato a parlare del tema “Politica e giustizia. Quale rapporto?”. La scorta dei magistrati e la polizia cantonale allontanano i contestatori a calci, pugni e spray urticante.
Crema: una scritta No Tav sul muro, e fiamme alle porte d’ingresso presso una sede PD.

Mercoledì 1 febbraio
Torino: occupata per mezz’ora la sala vip della stazione di Porta Nuova.

Giovedì 2 febbraio
Milano: scritte e striscioni compaiono nel quartiere Lambrate.

Venerdì 3 febbraio
Milano: presidio musicale sotto il carcere di S. Vittore.

Sabato 4 febbraio
Milano: in piazza Duomo composte diverse scritte di solidarietà con cartelli alfabetici.

Domenica 5 febbraio
Latina: vergate scritte di solidarietà nei muri della città e di altre località dell’Agro Pontino.

Martedì 7 febbraio
Milano: in piazza Velasca volantinaggio solidale presso la sede della C.M.C, ditta vincitrice dell’appalto per il Tav in Val di Susa, ma anche per Expo 2015 e altre devastazioni infrastrutturali.

Giovedì 9 febbraio
Torino: per timore di contestazioni, viene annullata la presentazione pubblica di un libro in cui era prevista la presenza del Procuratore Capo Caselli. Un corteo spontaneo di un centinaio di persone attraversa le vie della città.
Genova: manifestazione e presidio.

Sabato 11 febbraio
Genova: corteo e presidio sotto il carcere di Marassi. Alcuni giornali parlano di un principio di incendio doloso ai danni di un’auto di un agente della Penitanziaria. Poche ore prima numerose scritte di solidarietà e contro Caselli appaiono in centro e nei quartieri di San Fruttuoso e Sampierdarena.
Torino: attacco telematico di Anonymous contro il sito web del carcere delle Vallette, reso inagibile per svariate ore.
Milano: murales nel quartiere San Siro recita “Da San Siro alla Val di Susa i territori sono di chi li vive”.
Trento: presidio solidale sotto il carcere.

Domenica 12 febbraio
Roma: un gruppo di solidali interrompe lo spettacolo di Ascanio Celestini “Pro Patria”.
Manifestazioni e presidi presso le carceri di Torino, Alba, Alessandria, Cuneo, Ivrea, Saluzzo, dove sono stati trasferiti alcuni degli arrestati.

Lunedì 13 febbraio
Milano: alla stazione Milano-Certosa un gruppo di solidali No Tav blocca per una trentina di minuti un Frecciarossa diretto a Torino. Lo striscione steso sui binari recita: “Come la neve blocchiamo tutto”. Nel quartiere Ticinese, nel frattempo, sono spuntati tre murales giganti di solidarietà con gli arrestati.
Val Polcerva (Genova): un murales di 40 metri con la scritta “No Tav Liberi Tutti – No Gronda – vie le truppe dalla Val Susa” viene vergato in una zona interessata dal progetto del Terzo Valico.

Martedì 14 febbraio
Milano: blitz di un gruppo di studenti presso la sede centrale di Banca Intesa-San Paolo, uno dei principali finanziatori del progetto Tav, che viene chiusa dal personale. Lasciate scritte e volantini incollati.
Torino: danneggiata vetrata degli uffici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.

Mercoledì 15 febbraio
Roma: presidio No Tav alla stazione Tiburtina.

Giovedì 16 febbraio
Milano: presidio presso la sede della C.M.C.
Bologna: in stazione centrale una ventina di solidali occupa per circa mezz’ora la sala Club Eurostar.
Parma: presidio davanti alla stazione.
Venezia: occupato e smontato un ufficio del Frecciarossa.

Venerdì 17 febbraio
Ravenna: critical mass e presidio presso la sede della C.M.C.

Sabato 18 febbraio
Milano: corteo di 3000 persone fino a San Vittore.
Genova: insulti, scritte sui muri e bombe carta nei vicoli del centro storico di Genova per l’arrivo di Giancarlo Caselli.

Domenica 26 febbraio
Val Susa: ad Avigliana un centinaio di No Tav hanno tenuto aperti i caselli per circa mezz’ora per permettere agli automobilisti di passare gratis.

Lunedì 27 febbraio
Trento: Juan, arrestato il 26 gennaio e detenuto nel carcere di Spini di Gardolo a Trento , si è rifiutato di rientrare in cella dopo l’ora d’aria. È stato riportato in cella di peso.
Parma: 200 persone si sono trovate davanti alla Prefettura e dopo circa quaranta minuti di presidio hanno bloccato il traffico. Poi è partito un corteo spontaneo che ha bloccato il traffico in varie vie della città.
Firenze: un corteo spontaneo di circa 200 persone, partito dalla Prefettura, è arrivato alla stazione di Santa Maria Novella e, non riuscendo ad entrare, ha bloccato i binari del tramvia.
Pisa: circa cento persone hanno presidiato dalle 18 il Comune, per poi sfilare per le vie del centro cittadino fino a raggiungere la stazione. Lì hanno occupato almeno 2 binari per una quarantina di minuti.
Milano: corteo non autorizzato a San Babila culminato con il blitz che ha puntato sulla sede di “Libero”, a Porta Venezia. Esplosi petardi e fumogeni e imbrattato il portone con insulti.
Roma: alle 17 un presidio a piazzale Tiburtino si è evoluto in un corteo selvaggio, continuamente rincorso dai celerini, fino alla stazione Termini dove sono stati occupati per circa venti minuti i binari dall’1 all’11. Alcuni treni, tra cui un Frecciarossa, sono stati danneggiati. Una volta che i manifestanti entrati dentro Termini si sono ricongiunti con quelli tagliati fuori, hanno ricominciato a bloccare le strade in un corteo selvaggio dalla Tiburtina a Scalo San Lorenzo fino a Porta Maggiore e all’imbocco della Tangenziale Est, paralizzando il traffico della zona.

Martedì 28 febbraio
Roma: attaccata una sede del “Messaggero” con vernice e scritta No Tav.
Lecce: una ventina di manifestanti ha occupato un binario bloccando un treno Frecciargento per Roma, partito con 50 minuti di ritardo. I manifestanti hanno poi liberato il binario per procedere in corteo.
Ferrara: nella notte tra il 27 e il 28 febbraio ignoti hanno dato fuoco al portone della sede locale di Unindustria. Tracciata sul muro la scritta “No Tav”.

Mercoledì 29 febbraio
Genova: in mattinata a Ponte Etiopia i lavoratori portuali hanno effettuato un blocco di un paio d’ore. Intorno alle 19, una trentina di persone ha bloccato per circa un’ora la partenza di un Frecciabianca diretto a Roma. Prima di andare via sono state tracciate varie scritte, tra cui: “Forza Luca”, “Stato assassino”, “No Tav”. Le scritte erano ancora visibili il giorno dopo.
Barcellona: presidio davanti al Consolato italiano.
Lima: nella notte lasciato uno striscione che diceva “SOLIDARIDAD CON LOS PUEBLOS QUE LUCHAN POR LA TIERRA ¡NO TAV!” e sfregiato un affresco baroccheggiante sulla facciata con una scritta.

1 marzo
VAL SUSA. In serata è stato bloccato il tratto dell’autostrada Torino-Bardonecchia tra Bussoleno e Susa da qualche centinaio di manifestanti che hanno invaso la carreggiata verso l’alta Valsusa. Anche la vicina statale 24 è stata bloccata. Altri No Tav bloccano l’autostrada A32 all’altezza di Venaus in entrambi i sensi di marcia. Anche a Perosa Argentina, in Val Chisone, per alcune ore c’è stato il blocco dell’arteria di riserva usata dalle forze dell’ordine per giungere in Valle di Susa quando le statali 24 e 25 e l’autostrada A32 sono bloccate.
NAPOLI. I manifestanti, in tre diversi momenti, sono entrati in stazione, dirigendosi verso il binario 14. Il traffico ferroviario, già ridotto, viene bloccato a scopo precauzionale. I manifestanti hanno poi continuato in corteo spontaneo.
BERGAMO. Bloccata la circonvallazione. Poi il blocco si trasforma in una manifestazione che arriva fino a Porta Nuova, dove si incontra con il corteo partito da piazza Vittorio Veneto.
ANCONA. Neppure il tempo di cominciare il presidio di fronte alla stazione ferroviaria che la polizia carica a freddo i manifestanti No Tav, i quali comunque riescono a bloccare il traffico lungo la statale ad Ancona e di conseguenza il traffico cittadino in direzione nord.
TRENTO. Corteo in centro con blocco del traffico. Alllestito un presidio permanente nella piazza centrale della città.
BOLOGNA. Una trentina di manifestanti hanno occupato il punto informativo della Rete Ferroviaria Italiana. Alcuni sono entrati nella struttura prefabbricata (che da anni fornisce informazioni ai residenti sullo stato di avanzamento dei lavori) e sul tetto. Un corteo è partito da Piazza Maggiore e sono state occupate la tangenziale e l’autostrada A14 sulla carreggiata Sud per oltre due ore.
PARMA. Presidio davanti alla stazione ferroviaria con striscioni, megafono e volantini. Polizia e carabinieri in assetto antisommossa hanno impedito ai manifestanti di entrare, schierandosi all’ingresso della stazione. Un corteo spontaneo ha poi bloccato il traffico di fronte alla stazione.
TORINO. Bloccato lo svincolo di Corso Francia della tangenziale, nel Comune di Rivoli. L’iniziativa si ripete per il terzo giorno consecutivo. A Torino circa 300 persone si sono radunate in via Verdi davanti alla sede della Rai torinese per poi far partire un corteo che ha attraversato il centro del capoluogo piemontese. Un bel gruppo, intonando cori contro Tav e polizia, ha raggiunto la stazione di Porta Nuova e, dopo una corsa lungo le banchine, è riuscito a piazzarsi sui binari bloccando la partenza di un treno che si era già messo in moto. Il corteo ha continuato a muoversi in città per più di 5 ore.
ALESSANDRIA. Alle 18 almeno una cinquantina di manifestanti si sono riuniti in un presidio sulla ex statale 10, all’altezza dell’ingresso di Alessandria, bloccando il traffico sia in entrata che in uscita dalla città per circa un’ora. Il corteo si è poi spostato verso il centro cittadino.
GENOVA. Circa 150 persone hanno bloccato la circolazione in via Roma, di fronte alla Prefettura, da cui è partito un corteo arrivato alla stazione di Brignole che è stata chiusa per circa un’ora dopo che un gruppo di manifestanti è riuscito a occupare un binario.
BRESCIA. Il corteo bresciano, dopo aver occupato per più di un’ora l’autostrada A4 in entrata e uscita al casello di Rovato, si dirige verso l’hinterland bloccando le arterie principali del traffico.
EMPOLI. Bloccato il traffico nei pressi della stazione ferroviaria.
Presidi e cortei a Bari, Brindisi, Campobasso, Casematte (L’Aquila), Cassino, Ferrara, La Spezia, Lucca, Mantova, Messina, Modena, Novara, Orbassano (TO), Padova, Perugia, Pistoia, Pordenone, Potenza, Reggio Calabria, Savona, Salerno, Saronno, Sesto Calende (VA), Taranto.
VIAREGGIO. Nel tardo pomeriggio bloccato il cavalcavia di Torre Matilde. Il presidio è stato sgomberato dopo pochi minuti. Il traffico, però, data anche l’ora di punta, è andato letteralmente in tilt.
MILANO. Un corteo di circa 1000 persone ha occupato la stazione centrale, accerchiato da decine di poliziotti. I manifestanti – dopo circa un’ora di presidio – sono partiti in un corteo verso la parte nord della città.
TRIESTE. Bloccato per alcune ore il traffico nel centro della città. Dopo aver manifestato in piazza Unità d’Italia, i No Tav hanno sfilato in un breve corteo non autorizzato bloccando di tanto in tanto una strada o una piazza, creando così grande disagio alla circolazione stradale.
CREMONA. Bloccati alcuni binari in stazione per circa due ore.
SAVONA. Circa una trentina di persone hanno sfilato nelle vie principali del centro storico. La protesta, seppur breve, ha comunque creato problemi al traffico cittadino.
PALERMO. Bloccato l’ingresso dell’autostrada Palermo-Catania per circa due ore e mezza.
CAGLIARI. Dopo un corteo spontaneo, presidio davanti alla sede Rai della Sardegna.
ROMA. Occupata per circa un’ora la sede nazionale del PD. Il corteo improvvisato dai No Tav in via Prenestina ha paralizzato il traffico nella zona est della Capitale.
FIRENZE. In 200 hanno fermato la viabilità non lontano dalla stazione ferroviaria di Campo di Marte nei pressi della zona occupata dal cantiere Tav.
Telefonate di minacce e insulti alla sede di Ltf , la ditta incaricata dei lavori al cantiere della Torino-Lione. «Assassini, avete le mani sporche di sangue».
COSENZA. Un gruppo di manifestanti No Tav ha occupato i binari della stazione ferroviaria di Paola bloccando la circolazione dei treni.
ASTI. Nel pomeriggio, all’imbocco dell’autostrada, un presidio con volantinaggio rallenta le auto in ingresso.
Con un blitz elettronico il collettivo di hacker-attivisti denominato Anonymous ha bloccato il sito del “Corriere della Sera” e vari siti della regione Piemonte e della provincia di Torino.
Con un blitz elettronico il collettivo di hacker-attivisti denominato Anonymous ha bloccato il sito del “Corriere della Sera” e vari siti della regione Piemonte e della provincia di Torino.
Lione: durante una manifestazione di solidarietà un gruppo di persone è salito sui binari ed ha lanciato alcuni sacchi di sabbia sui cavi aerei che alimentano i treni, bloccandoli per un’ora e mezza.

Venerdì 2 marzo
Milano: una quarantina di studenti hanno occupato, per qualche ora,il liceo artistico Brera. I ragazzi si sono chiusi all’interno della scuola e per un po’ hanno impedito l’accesso a tuttI.
Chambery: bruciati i cavi elettrici alla fine della notte fra venerdì e sabato in tre comuni (La Ravoire, Saint-Pierre-d’Albigny et Chamousset). Sabotati oltre cento treni locali.

Sabato 3 marzo
All’estero presidi a: Londra (sotto il consolato italiano), Parigi, Dublino, Ginevra (davanti alla sede Onu), Budapest (presidio musicale vicino all’ambasciata), San Sebastian (Paesi Baschi), Lione (al consolato), Kiev (davanti alla stazione ferroviaria).
In Italia presidi a: Avellino, Udine, Trieste, Asti, Catania.
Perugia: interrotto il transito dei treni per mezz’ora.
Roma: circa 50 persone, studenti e precari, hanno occupato la sede centrale del quotidiano “La Repubblica” in via Cristoforo Colombo. Corteo di circa 5000 persone. Quando la manifestazione stava arrivando al termine, come concordato con la Questura, migliaia di persone hanno invertito la rotta e invaso la tangenziale, occupando uno svincolo che porta alla A24.
Val Susa: quasi mille persone si sono raccolte per poi suddividersi in due gruppi. Il primo, in corteo, si è diretto a piedi verso la vicina Chianocco, dove ha occupato l’autostrada innalzando barricate in un presidio festoso, colorato e caloroso. I componenti del secondo gruppo, sulle loro auto, hanno raggiunto il casello di Avigliana, dove hanno alzato le barriere delle corsie verso Torino per permettere il passaggio gratuito agli automobilisti. “Oggi pagano Monti e la Sitaf” è stato lo slogan della giornata.
Parigi: un piccolo gruppo è partito in corteo bloccando il traffico a Sébastopol e a Rue de Rivoli fino a raggiungere Place du Chatelet, dove si teneva una manifestazione per il popolo siriano.

Domenica 4 marzo
Palermo: una cinquantina di persone ha fatto irruzione nella sede regionale del Pd imbrattando le pareti della scala con vernice spray e tentando di entrare negli uffici, ma senza riuscirci.
Nel pomeriggio sit-in di protesta davanti alla libreria Feltrinelli dove era atteso il procuratore di Torino, Giancarlo Caselli, per presentare il suo ultimo libro “Assalto alla giustizia”. Il traffico è andato in tilt.

Domenica 5 marzo
Parigi: occupazione sede RAI.

GIovedì 9 marzo
Bologna: un gruppo di solidali ha fatto irruzione nel teatro Arena del Sole, interrompendo lo spettacolo di Ascanio Celestini e srotolando dal palco uno striscione che recitava “Giù le mani dalla Val Susa – Forza Luca!” .

Venerdì 10 marzo
Milano: corteo studentesco. Bloccati 2 Frecciarossa.
Torino: corteo studentesco No Tav, che devia il percorso ed entra in stazione per bloccare un Frecciarossa. Nel pomeriggio un altro gruppo di solidali blocca un Frecciarossa diretto a Roma.
Roma: un Frecciarossa riceve la visita di alcuni No Tav che lasciano al loro passaggio alcune fialette puzzolenti.

Sabato 11 marzo
Saint-Martin-d’Hères (Francia): dato alle fiamme un camion di una ditta che ha lavorato ad un cantiere del TAV. Lasciata la scritta “collabora col TAV”.
Rovereto: bloccato Frecciargento. Scritte sulla fiancata del treno.

Mercoledì 14 marzo
Roma: un gruppo di solidali ha fatto irruzione all’interno della sede romana della CMC e ne ha occupato i locali, mentre alcuni manifestanti esponevano davanti all’ingresso uno striscione che recitava “Fermiamo il non-cantiere. Siamo tutti Valsusini”.

SPECIALE NO TAV (AUDIO)

Vi consigliamo l'ascolto di questo speciale NO TAV realizzato da Radiocane di Milano. Riflessioni sugli arresti, sulla solidarietà, sulla lotta contro il TAV, sulla sua posta in gioca, su come portare la valle in città, sulle nostre vite.
Andate sul sito di "Radiocane" allo "speciale NO TAV".

8 i NO TAV ancora in carcere

In questi giorni si sono svolte le udienze di riesame delle misure cautelari dei prigionieri No Tav arrestati il 26 gennaio. Sono state revocate le custodie in carcere per molti di loro, trasformate in arresti domiciliari con innumerevoli restrizioni, ma in otto restano nelle segrete dello Stato.

I No Tav ancora in carcere sono:

Alessio Del Sordo - C.C. via Pianezza 300 - 10151 Torino

Matteo "Mambo" Grieco - C.R. San Michele - Strada Statale 31 - 15100 Alessandria

Maurizio Ferrari - Carcere San Vittore - Piazza Filangeri 2 - 20123 Milano

Marcelo Damian Jara Marin - Carcere San Vittore - Piazza Filangeri 2 - 20123 Milano

Gabriele Filippi - Carcere di Marassi - Piazzale Marassi 2 - 16139 Genova

Giorgio Rossetto - C.R. - loc. Cascina Felicina via Regioni Bronda 19/b - 12037 Saluzzo (CN)

Luca Cientanni - C.C. corso Vercelli 165 - 10015 Ivrea (To)

Juan Antonio Sorroche Fernandez - C.C. - Via Beccaria, 13 - Loc. Spini di Gardolo - 38014 Gardolo - TN

Antonio Ginetti - Casa Circondariale - Via dei Macelli 13 - 51100 Pistoia - Riesame il 16-2-2012


TUTTI LIBERI SUBITO, IN VALLE E NELLE STRADE!

Fermarci è impossibile!

Oggi un gruppo di compagne e compagni solidali con il movimento No-Tav sono andati al Palladium intervenendo prima dell’inizio dello spettacolo di Ascanio Celestini “PRO PATRIA” distribuendo e leggendo all’interno del teatro il volantino qua di seguito:

INSCENARE LA REALTA’ NON BASTERA’
A FARCI CREDERE CHE NON SIA VERO

Lo spettacolo che state per vedere parla di rivoluzionari, di lotte, di carcere e di repressione. Questo spettacolo è iniziato molto tempo fa e continua ad andare in scena tutti giorni, ma gli attori sono più reali che mai.

Come reali sono le emozioni, le paure, le difficoltà di chi sceglie di mettersi in gioco in prima persona.
Il 26 gennaio i riflettori si sono accesi nuovamente sulla lotta della Val di Susa. 26 persone fermate in tutta Italia, molte di queste ancora detenute e altre sotto poste a regime di limitazione della libertà personale (domiciliari, obbligo di dimora e di firma).

Tutti e tutte loro hanno considerato una montagna, una valle e le vite che le abitano più importanti degl’interessi economici di speculatori e politici.
Tutti e tutte loro hanno scelto di agire di fronte a ciò che ritengono un’ingiustizia invece che rimanere seduti come spettatori impassibili a guardare l’atroce spettacolo della Tav.

Tali manovre repressive dimostrano quanto il movimento No Tav rappresenti un pericolo effettivo per la realizzazione di quest’opera grandemente nociva.
Allo stesso tempo l’esperienza di autogestione e condivisione sperimentata in questi 20 anni di lotta in Val di Susa mette radicalmente in discussione il modello di vita che vorrebbero imporci, basato su isolamento, sottomissione e una vita sempre più assoggettata ai ritmi frenetici della produttività.

Nessun applauso potrà mai bloccare un tav. Né fermare il guadagno dei soliti pochi sulla nostra pelle.
Nessun applauso libererà i compagni e le compagne recluse.
Nessun applauso abbatterà le mura delle galere.

Insomma, lo spettacolo continua anche fuori da questo teatro, sta a noi il modo di riscrivere la trama e scegliere il finale: TUTTI LIBERI, TUTTE LIBERE.

L'operazione repressiva comincia a sgretolarsi?

Anche Samu, Jacopo, Tobia e Gabriela sono ora agli arresti domiciliari.
Liberi tutti!

Indirizzi dei NO TAV arrestati il 26 gennaio

Scrivere lettere, cartoline, telegrammi è un modo semplice per far sentire (a loro e a chi li ha arrestati) che non sono soli.

Gabriela Avossa
Giuseppe Conversano
Alessio Del Sordo

Carcere Lorusso Cotugno
via Pianezza 300
10151 Torino

Maurizio Ferrari
Niccolò Garufi
Kalisa Lorenzo Minani
Marcelo Damian Jara Marin

Carcere San Vittore
Piazza Filangeri 2
20123 Milano

Juan Antonio Sorroche Fernandez

Casa Circondariale
Via Beccaria, 13
Loc. Spini di Gardolo
38014 Gardolo – TN

Antonio Ginetti

Casa Circondariale
Via dei Macelli 13
51100 Pistoia

Samuele Gullino

Casa Circondariale
Località Quarto Inferiore 266
14030 Asti

Damiano Calabrò

Carcere di Regina Coeli
via Della Lungara 29
00165 Roma

Zeno Rocca

Casa Circondariale
via Due Palazzi 25a
35100 Padova

Gabriele Filippi

Carcere di Marassi
Piazzale Marassi 2
16139 Genova

Giorgio Rossetto

Casa circondariale
di SALUZZO-Regione Bronda 19/b
Località Cascina Felicina-12037 – SALUZZO (TO)

Matteo Grieco (Mambo)

Casa di Reclusione “San Michele”
– Strada Casale, 50/a , 15122 ALESSANDRIA

Luca Cientanni

Casa Circondariale
corso Vercelli, 165 -10015 IVREA (TO)

Tobia Imperato

CASA CIRCONDARIALE
v. Roncata, 75 12100 CUNEO

Jacopo Bindi

Casa circondariale
via Vivaro, 14, 12051, loc. Toppino, Alba (CN)

La solidarietà NO TAV non si arresta

Hacker

10 febbraio. Il sito internet del carcere di Torino viene attaccato dagli hacker di Anonymous, che pubblicano sulla sua homepage un lungo comunicato di solidarietà agli arrestati dell’operazione del 26 gennaio contro il movimento No Tav, e a tutti i prigionieri delle Vallette, costretti a un regime di privazioni e miseria durissime.

Caselli non si presenta

9 febbraio. Una cinquantina di No Tav si raduna davanti alla libreria “La Torre di Abele” per aspettare il Parruccone Capo Giancarlo Caselli, grande mente dietro l’inchiesta del 26 gennaio. Traffico bloccato, fumogeni e interventi al megafono. Ma la salma non si presenta, così i manifestanti partono in corteo fino a Piazza Castello.

Dentro e fuori

7 febbraio. Fuori dal carcere delle Vallette, alcune centinaia di persone si radunano per un presidio in solidarietà con gli arrestati del 26 gennaio. Dentro, due di loro - Giorgio e Tobia - protestano contro l’assenza delle cosiddette “ore d’aria” e “ora di socialità” e contro la miseria della vita quotidiana in carcere. Il giorno dopo scriveranno una lettera per raccontare l’accaduto.

Chi blocca si sblocca

6 febbraio. Una cinquantina di solidali con i No Tav arrestati il 26 gennaio occupa per quasi un’ora il binario 16, da cui doveva partire in perfetto orario il Freccia Rossa per Roma Termini delle 18.02. Bandiere No Tav, volantini, slogan, palle di neve, interventi al megafono e saluti ai treni dei poveri pendolari che partivano con un normale ritardo di 30 minuti a causa del maltempo.

No Tav, no Vip

2 febbraio. Alla stazione di Torino Porta Nuova una quarantina di solidali con gli arrestati del 26 gennaio occupa per protesta la saletta vip dei viaggiatori dei treni Freccia Rossa. Per un’ora tengono lo striscione «Il Tav è ovunque, blocchiamolo - Solidarietà agli arrestati» e distribuiscono volantini, tra bandiere No-Tav, interventi al megafono e slogan.

PRESIDIO NO TAV NO REPRESSIONE

Sabato 4 febbraio dalle ore 16,00 alle ore 18,00
Presidio sotto il carcere di Spini di Gardolo (Trento)
In solidarietà con Juan rinchiuso in quella prigione e con tutti i NO TAV arrestati il 26 gennaio scorso.
Un piccolo segno per dire che la lotta va avanti e che la solidarietà è più forte della repressione.

L’appuntamento è dalle ore 15,00 in piazza Dante a Trento, poi si va a Spini in autobus assieme. Portate le bandiere NO TAV

Compagni di Trento e Rovereto