SPAZIO APERTO “NO INCENERITORE NO TAV”



Dal dicembre 2005 esiste a Trento uno spazio aperto “No inceneritore No Tav” il cui scopo è quello di impedire la costruzione dell’inceneritore di Ischia Podetti (alla periferia di Trento) e il progetto dell’Alta Velocità/Alta Capacità da Monaco a Verona (di cui fa parte il tunnel del Brennero), che devasterebbe intere vallate e provocherebbe, con i suoi 200 e più km di gallerie, un disastro idrogeologico annunciato... continua...

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La mobilità dei soldi (e dei manganelli)

Sabato 24 febbraio, a Rovereto, si è tenuto un incontro pubblico sulla mobilità in Vallagarina organizzato dal PD. Un nutrito gruppo di NO TAV era presente fuori dalla sala e qualcuno, dentro, ha preso la parola per spiegare le repsonsabilità nazionali e locali del PD nella devastazione del territorio attraverso i progetti TAV (e non solo). Della contestazione, non una parola sui giornali locali. Di seguito il volantino distribuito ai presenti.

Quale mobilità per la Vallagarina e, più in generale, per il Trentino?
Già, quale?
Contrariamente all’invito a discuterne in incontri pubblici, i vertici del PD le decisioni importanti le hanno già prese.
La linea ad Alta Velocità/Alta Capacità Verona-Brennero, la quale devasterebbe irrimediabilmente le valli trentine senza risolvere affatto il problema del traffico sull’A22, vede il PD – con l’assessore ai buchi Pacher – tra i principali promotori politici. I circa 60 miliardi di euro previsti per l’opera (secondo stime indipendenti) andrebbero a peggiorare ancor più le condizioni di vita e di lavoro di migliaia di persone. Dopo aver regalato miliardi di euro alle banche, la ricetta per “uscire dalla crisi” è quella di arricchire ancora e sempre industriali e grandi costruttori con opere inutili e rovinose, lasciando in eredità alle future generazioni servizi sociali sempre più grami e un territorio cementificato.
TAV, Metroland, inceneritore di Ischia Podetti e impianti di risalita che nessuno usa (vedi Val delle Lanze) sono le continue fughe in avanti di un modello di sviluppo insensato e insostenibile.

Mentre stiamo ancora aspettando il famoso incontro internazionale sui pro e i contro del TAV promesso ormai due anni fa dal sindaco Miorandi, abbiamo potuto ammirare come PDL e PD abbiano risposto agli argomenti profondi e mai smentiti dei NO TAV in Valsusa: con un fortino trasformato in “sito di interesse strategico nazionale” e sorvegliato dall’esercito, con lacrimogeni sparati ad altezza d’uomo, con manganellate democraticamente distribuite a giovani e anziani, con auto e vetrate di un bar danneggiate dalla polizia (tutto documentato).
Che contro la popolazione locale si stiano usando i Lince impiegati in Afghanistan e il filo spinato fabbricato in Israele dimostra bene la natura del preteso “dialogo democratico”.

D’altronde, Dellai disse qualche anno fa: del TAV si può discutere il come, non il se. Il se è un Diktat.
Da parte nostra, oltre ad esprimere la più completa solidarietà ai valsusini, garantiamo che faremo il possibile per difendere il nostro territorio da chi vuole trasformarlo in un corridoio merci senza vita e senza futuro.

Comitato NO TAV Rovereto